
Aggiornato il Protocollo anti Covid per i luoghi di lavoro privati al chiuso.
Nel documento viene specificato che l’uso della mascherina, pur rimanendo un presidio importante per la tutela della salute dei lavoratori ai fini della prevenzione del contagio, non rappresenta più un obbligo, ma in alcuni casi e circostanze in cui sarà coinvolto il medico competente, o nei confronti di lavoratori fragili, l’utilizzo potrà ancora chiedersi in forma obbligatoria. Entro fine ottobre verrà valutato l’esito di questo periodo di applicazione del protocollo, anche alla luce del quadro normativo ed epidemiologico.
Nel rimandare alla lettura del provvedimento, riteniamo utile sottolineare alcuni aspetti salienti:
- Informazione: sono confermati gli obblighi di informazione relativamente ai rischi da contagio e alle misure precauzionali e comportamentali da adottare.
- Modalità di ingresso e rientro in azienda dopo il contagio: sono riammessi in azienda i lavoratori contagiati solo ad avvenuta guarigione, mentre è previsto l’isolamento per i contagiati e l’autosorveglianza per 10 giorni per i contatti stretti; in ogni caso si continua a prevedere la psossibilità della misurazione della temperature che consente l’allotanamento qualora sia superiore a 37,5°.
- Appalti: è previsto un obbligo di informazione all’azienda committente dalle aziende appaltatrici in caso di positività al Covid di propri dipendenti.
- Sanificazione e precauzioni igieniche personali: devono continuare a garantirsi forme di igienizzazione e di sanificazione nelle modalità oramai divenute consuete.
- Dispositivi di protezione delle vie respiratorie: è il punto di maggior cambiamento rispetto ai protocolli preesistenti. Si sancisce la fine dell’obbligo generalizzato di utilizzo delle mascherine. Si prevede però l’onere di garantire le FFP2 (non essendo più le chirurgiche DPI) a disposizione dei lavoratori per consentirne l’utilizzo nei casi di maggior criticità come quelli descritti nel punto 6 (contesti di lavoro in ambienti chiusi e condivisi da più lavoratori o aperti al pubblico o dove comunque non sia possibile il distanziamento interpersonale di un metro per le specificità delle attività lavorative).
Insieme al medico competente o all’RSPP, inoltre, il datore di lavoro potrà inserire un obbligo circostanziato di indossare la mascherina. Quanto alla gestione della persona sintomatica e alla sorveglianza sanitaria, le disposizioni sono rimaste sostanzialmente identiche al passato.
Ministero del Lavoro, Ministero della Salute, Ministero dello Sviluppo economico, Inail e tutte le parti sociali si sono dati il termine del 31 ottobre per una verifica delle nuove disposizioni alla luce dell’evoluzione normativa ed epidemiologica.